I test che facciamo qui al Salvagente non sono tutti uguali.

Ad essere diversi sono i prodotti, ovviamente, ma in funzione di essi anche le tipologie di analisi, l’approccio da usare, le precauzioni da avere, le reazioni da osservare etc etc

Si tratta di un universo infinito di possibilità. Sono convinto che se avessimo mille redazioni e un milione di anni a disposizione, probabilmente non riusciremmo comunque a testare tutti i prodotti di largo consumo, food e No food, del popolo “consumatore”.

Sarà per questo che, negli anni, ho maturato una specie di senso critico del test. Li classifico in base al gradimento, sul serio. Ci sono le analisi più “fastidiose”, come quelle volte a individuare la presenza di glifosato negli alimenti, a quelle più divertenti (come il test sulle attrezzature da montagna!). In cima alla lista, però, ci sono le analisi che io chiamo “gustose”.

Le chiamo così perché, sono certo che capirai, quando il Salvagente decide di testare a tappeto le 19 marche di mozzarelle di bufala più famose d’Italia, beh, l’editore non può che dare il suo contributo.

Mai “intervento” fu più edificante. Lungi da me sostituirmi ai laboratori che hanno provveduto a fare i raggi x alle mozzarelle di bufala più rinomate del paese, ma sono stato più che felice di “testare” i campioni avanzati che transitavano in redazione.

Ora, io non so se sei un’amante della mozzarella di bufala o meno, ma sono certo che  – anche se non si tratta del tuo alimento preferito – conoscerai qualcuno che ne va pazzo. E comunque parliamo di un alimento principe della cucina mediterranea, uno di quelli che, quando lo porti in tavola, riscuoti facili consensi da tutti i commensali.

Se invece sei un fan di questo orgoglio tutto italiano, beh, potrei stare ore con te a commentare il piacere di una mozzarella di bufala fresca, di quelle che si sciolgono in bocca, tenera ma compatta al punto giusto, talmente buona da non aver bisogno di nessun condimento.

Questo è il motivo per cui, se fossi stato io il laboratorio designato per testare le mozzarelle, probabilmente non avremmo mai pubblicato i risultati. Sarei stato largo di voti a prescindere.

Eppure la tecnica utilizzata per testare le mozzarelle di bufala, ti stupirai, non è così diversa da come la userebbe un profano, almeno in parte. A parte le caratteristiche organolettiche infatti una mozzarella viene testata studiandone gli stessi tratti distintivi che fanno impazzire i golosi di tutto il mondo: il profumo, la consistenza, il colore e, ovviamente, il sapore.

Le scoperte fatte, campione dopo campione, ci hanno lasciato poco sorpresi sotto certi punti di vista, e molto sorpresi sotto altri. Ti basti sapere che non sempre i marchi più famosi corrispondono anche alla mozzarella più buona e di qualità migliore, ANZI.

A questo punto ti chiedo, prima di apparecchiare la prossima tavola in compagnia degli amici, ti piacerebbe allora sapere quali marche di mozzarella di bufala abbiamo testato?

Scoprirlo nel primo volume di TESTATI PER VOI, il libro del Salvagente dedicato a tutti i test realizzati dal giornale nel 2015.

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