Hai presente le pubblicità di prodotti per capelli, quelle che mostrano uomini e donne mentre si passano le mani in chiome folte e lucenti dopo aver utilizzato questa o quella marca?

Mi ha sempre incuriosito questo tipo di pubblicità, soprattutto per un motivo: puntano tutto sul BENESSERE della persona.

Facci caso, ogni aspetto dello spot è creato in modo da suggerirti relax, piacevolezza e un’estetica di primo livello: dai dettagli in slow-motion che immortalano lunghi capelli al vento, alle espressioni degli attori, sempre soddisfatti per il risultato ottenuto semplicemente dopo uno shampoo.

Trovo che questo approccio sia assolutamente corretto, e voglio rivelarti il motivo: prendersi cura dei propri capelli non è semplicemente un’azione meccanica di igiene personale, assolutamente. Si tratta più di una ritualità, di una ricerca di benessere che ognuno di noi compie.

D’altronde non potrebbe essere altrimenti: i capelli rappresentano il punto di forza nell’aspetto di tutti. È uno degli elementi a cui teniamo di più, che curiamo di più, che controlliamo di più e che, in qualche modo, ci caratterizza esteticamente.

Mi sbaglio forse?

Non credo, sono certo che anche tu dedichi un tempo adeguato a curare i tuoi capelli, usando prodotti idonei per le tue esigenze, pettinandoli con cura, facendo periodicamente anche un salto obbligato dal parrucchiere.

A questo punto ti faccio una domanda: cosa succederebbe se scoprissi che tutto l’impegno che metti e il tempo che dedichi alla cura dei capelli potrebbero essere completamente inutili?

Cosa risponderesti se ti dicessi che c’è una possibilità che ogni settimana, più volte, applichi sulla cute prodotti dal forte potenziale allergizzante e – ancor di più – ricco di componenti cancerogeni?

Non voglio spaventarti, non è il mio ruolo. Il mio ruolo, come editore del Salvagente, è INFORMARTI.

Quello che devi sapere infatti è che non tutti i prodotti per capelli sono uguali, esistono anzi delle differenze molto nette SOPRATTUTTO per quelli che mirano a curare i capelli sfibrati (che sono i più diffusi e i più utilizzati dai consumatori).

Suppongo sia capitato anche a te, qualche volta nella vita, di avere i capelli particolarmente secchi, magari a causa del sole per via di una vacanza al mare, della piscina che frequenti, dello smog a cui ti esponi ogni giorno passeggiando nella tua città, o semplicemente per motivi di stress (si, anche gli ormoni giocano una carta fondamentale in questo senso).

Se ti è capitato, probabilmente la prima cosa che hai fatto è stato recarti in un supermercato o una profumeria e acquistare un prodotto specifico che promettesse di restituire alla tua chioma lucentezza, resistenza e volume perduti.

Non voglio sapere se i risultati che hai ottenuto sono stati soddisfacenti o meno. Quel che conta è che tu sia informata sui rischi che corri: non tutti i prodotti per capelli secchi sono egualmente “sani”. Alcuni di loro possono contenere sostanze sospette o dannose che potrebbero crearti più disagi che altro.

Ecco perché con Il Salvagente ho osservato i risultati di un test condotto in Francia da una rivista per consumatori d’Oltralpe, che ha testato le 15 marche più famose di prodotti per capelli secchi e sfibrati.

Attenzione, non sto parlando di marche che non esistono qui in Italia: si tratta degli stessi identici prodotti che usi anche tu qui.

Quello che ho scoperto ha dell’incredibile. Non voglio anticiparti nulla, sappi però che solo uno dei prodotti testati ha superato le analisi con giudizio “Ottimo”. In tutti gli altri casi sono state riscontrate diverse anomalie sospette, da sostanze sulla cui tossicità il dibattito è ancora aperto, a quelle dichiaratamente cancerogene. Senza contare tutta una serie di elementi che, pur non costituendo un pericolo grave per la salute dell’uomo, vantano un potenziale allergizzante molto preoccupante.

Vorresti che ti svelassi tutte le marche di shampoo analizzate, e quali sono i risultati ottenuti per ognuna?

Scoprirlo nel primo volume di TESTATI PER VOI, il libro del Salvagente dedicato a tutti i test realizzati dal giornale nel 2015.

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